26.
RAVENNA - FERRARA

113,6 km - disl. 107 m

 

Mappa realizzata grazie a Runtastic

 

Il piano di rientro anticipato, per la rinuncia alle Dolomiti, ha inizio nella seconda metà della giornata di oggi. Fino a Comacchio, sfrutterò ancora il capillare lavoro di costruzione dell'itinerario compiuto questa primavera grazie a Street View. Meteorologicamente la giornata appare subito migliore rispetto a ieri, e ci sono belle nuvole striate da vento che solcano il blu carico del cielo. Prima di lasciare Ravenna faccio una visitina alla bella chiesa di San Giovanni Evangelista, in cui uno stranissimo prete, una sorta di novello Carmelo Bene, sta finendo di dir messa a modo suo. Arriva anche un ubriaco perso che prima mi chiede se c'è una Caritas nelle vicinanze, perché a suo dire l'hanno appena sbattuto fuori dal carcere e non sa dove andare a mangiare. Per il bere ha già provveduto. Lo indirizzo al prete, e vedo che ci va davvero, ma non so com'è andata a finire. Intanto io fotografo un po' di mosaici (qualcuno lo deve pur fare). L'itinerario per Comacchio attraverso una rete di stradine secondarie è complicato, ma va tutto liscio. Come al solito gli uccelli di palude ignorano le auto, ma appena si appropinqua una bici scappano. Quindi io vedo solo uccelli di palude che scappano. C'è un vento laterale impetuoso che avvicinandomi a Comacchio si attenua. Comacchio, fra le tante piccole Venezie che affollano il mondo, è fra le più credibili e genuine, forse perché non vuole essere una piccola Venezia. La parte successiva del percorso, inventata al momento, e suggerita nei dettagli dal navigatore, è invece piuttosto noiosa finché non si arriva agli ultimi 20 km: allora diventa molto bella, con la sua quasi ininterrotta galleria di platani, ma anche un po' inquietante, perché è stretta e il traffico scorre piuttosto velocemente. A Ferrara il loquacissimo gestore dell'Hotel Santo Stefano mi mostra, nel cortile, una magnolia dalla statura vertiginosa. Arriva al quinto piano dell'edificio di fronte, e ha più di 70 anni. Pare che quando fiorisce emani un profumo quasi soffocante. Ferrara è la città delle biciclette. Bello, anche se continuo a non apprezzare il modo in cui alcuni ciclisti ferraresi solcano la folla dei pedoni a velocità folle e a fari spenti. Se tornerò a casa con un manubrio conficcato nel costato sarà certamente un souvenir di Ferrara. Ho mangiato una pizza che misurava almeno un chilometro quadrato, ed era anche buona. Pizzeria "I Sofisti".

 

   
   
   

 

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