COSA MI E' PIACIUTO:
il centro dell'attenzione si sposta, con impercettibili passaggi del
testimone, da un luogo all'altro, da un ambito all'altro, finché
non si focalizza sull'ambiguo protagonista. E allora è la personalità
di questi a cambiare, ovvero a oscillare fra la sua umanità e la
sua animalità, e questa dualità contagia coloro che lo circondano.
Sulla copertina dell'edizione che ho io, "A History of" è scritto
in caratteri molto piccoli, mentre la parola "Violence" s'impone
prepotentemente, in caratteri rossi, come il molto sangue che scorre
in questo film (astenersi impressionabili), perché alla fine non
è tanto la storia che conta, quanto lo sguardo sulla violenza come
componente inevitabile della vita degli uomini. La fisicità della
rappresentazione buca lo schermo, grazie a un cast valoroso e assai
ben guidato (istruttivo il documentario), e a una realizzazione tecnica
impeccabile sotto ogni aspetto. Il cinema di Cronenberg è spesso
fastidioso ma altrettanto spesso affascina e coinvolge.
COSA NON MI HA CONVINTO: i suggerimenti sono innumerevoli, con la complicità
di un finale che dissolve al nero lasciando tutto in sospeso: in
assenza di una trama particolarmente articolata, mi sono sentito
ugualmente distante dalla rappresentazione allegorica illuminante
e dalla vicenda in cui potessi immedesimarmi, se non proprio affezionarmi
ai personaggi. Il coinvolgimento emotivo è infatti legato a singole
scene e non al complesso del film, e quello intellettuale non è
tale da farmi passare una notte insonne a riflettere sul significato
della vita. Il riferimento alla storia della civiltà americana,
con il suo oscuro passato di violenza che si riflette sul presente, è fin
troppo evidente. Tuttavia, fra l'esplicito documentario alla Michael
Moore e la parabola del canadese Cronenberg scelgo... l'arte di
Stanley Kubrick e del suo Shining (la
figlioletta del protagonista è quasi altrettanto inquietante
quanto Danny, per tacere delle gemelline, pareggiate numericamente
da Cronenberg con la bambina della prima scena, nel motel, e accomunate
dal montaggio).
Ho visto A History of Violence in inglese con sottotitoli
in francese.
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