COSA MI E' PIACIUTO: 
          
          dal punto di vista realizzativo è la perfezione assoluta. La 
          scena del riflesso nell'occhio di Julie è uno dei più 
          grandi virtuosismi che io abbia mai visto in un film. Tutto ciò 
          che potrebbe essere blu lo è: la cartellina lasciata dal marito 
          di Julie, i sonagli, la carta del lecca-lecca e lo stesso lecca-lecca, 
          la piscina, il furgone che passa sullo sfondo di Julie quando insegue 
          l'amante del marito, le pareti delle stanze, e così via. Altro 
          elemento ricorrente: il nero assoluto che segue l'improvviso prorompere 
          della musica nella testa di Julie negli istanti in cui la realtà 
          da cui tenta in tutti i modi di estraniarsi la riacciuffa. La fotografia 
          e la composizione della scena raramente seguono degli standard. In ogni 
          momento succede qualcosa che potrebbe avere un secondo significato: 
          non sempre ce l'ha, ma l'importante è che ne dà sempre 
          l'impressione. La musica è un elemento strutturale, e diventa 
          protagonista anche visivamente nella lettura delle partiture (perfettamente 
          a tempo). Il finale, che ricorda quello del Decalogo 
          2, spiega figurativamente tutto il senso del film, mostrandoci la 
          generosità di Julie attraverso tutte le persone che ne beneficiano, 
          e che sono viste come se fossero in un grande acquario. E' una scena 
          che, anche se sembra impossibile, dura cinque minuti ed è montata 
          a mo' di un lungo piano-sequenza, con una serie di neri di passaggio. 
          Juliette Binoche, che passa dal pianto a un sorriso appena accennato 
          nel chiudere la sequenza testé citata ed il film, è un'artista 
          di statura inarrivabile.
         
          
          COSA NON MI HA CONVINTO: -
        
          Ho visto Film Blu in francese, ovvero nella lingua 
          originale.
          
        
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