I SOLITI SOSPETTI

TITOLO ORIGINALE The Usual Suspects
ANNO 1995
PAESE Usa
REGIA Bryan Singer
GENERE Thriller
ATTORI PRINCIPALI Kevin Spacey, Gabriel Byrne, Benicio Del Toro, Chazz Palminteri, Stephen Baldwin, Kevin Pollak
DURATA - FOTOGRAFIA 102' - colore
PRODUTTORE DVD DNC
I soliti sospetti (The Usual Suspects) - Bryan Singer: Kevin Spacey

 

 

I soliti sospetti (The Usual Suspects) - Bryan Singer: Kevin Spacey
I soliti sospetti (The Usual Suspects) - Bryan Singer
I soliti sospetti (The Usual Suspects) - Bryan Singer
I soliti sospetti (The Usual Suspects) - Bryan Singer

 


Punteggio assegnato al film: ***½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***½

Recensione del 4/11/2004

 

 

Qualità video: molto buona: non ho notato sporcizia né segni di compressione, e la definizione cromatica è molto viva.
Qualità audio: molto buona. Perfettamente equilibrate le varie tracce sonore.
Lingue: Italiano e Inglese 2.0
Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti, inglese
Formato video: 2.35:1 16/9
Extra significativi: cosucce marginali. Nell'edizione americana R1 c'è la traccia audio di commento del regista, qui no.



COSA MI E' PIACIUTO: ho letto recentemente un articolo scientifico (?) che spiega la teoria di un gruppo di studiosi secondo cui l'universo è come un ologramma, e l'unica realtà esistente è quella che ciascuno di noi si crea nella propria mente. Questo film sembrerebbe voler dare un contributo alla dimostrazione di questa teoria. Fino alla fine non c'è nulla che non sembri fatto apposta per confonderci le idee, e lo stupore si estingue soltanto per lasciar posto ad altro stupore. Questo gioco ha un chiaro limite, di cui parlerò dopo. La regia di Singer contribuisce ad accrescere la suggestione generata da una sceneggiatura complessa ma studiatissima, quindi raffinata e non cervellotica. E' un esercizio assai divertente, dopo la visione del film, cercare di ricostruire la trama e il significato dei suoi intrecci, meglio se in compagnia. Spacey è bravissimo.

COSA NON MI HA CONVINTO: il grave limite del film è che mentre la prima volta ti rapisce, la seconda perde molto del suo interesse, e quindi se ne apprezza sempre la fattura, ma il coinvolgimento risulta debole. Cresce semmai l'interesse per la costruzione della trama, potendola ripensare a ritroso, ma ciò non ricompensa della perdita sul terreno dell'emotività. La musica è del tipo hollywoodiano-standard, di quelle che si sentono negli mp3 dimostrativi dei campionatori di suoni: fastidiosa. Il compositore si accorda col regista nella parte iniziale, per la cattura di uno dei 5, su un espediente (percussioni-cesure nel montaggio) di dubbia riuscita.

Ho visto I soliti sospetti in inglese con i sottotitoli in italiano, ben fatti.


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