COSA MI E' PIACIUTO: 
          
          ho letto recentemente un articolo scientifico (?) che spiega la teoria 
          di un gruppo di studiosi secondo cui l'universo è come un ologramma, 
          e l'unica realtà esistente è quella che ciascuno di noi 
          si crea nella propria mente. Questo film sembrerebbe voler dare un contributo 
          alla dimostrazione di questa teoria. Fino alla fine non c'è nulla 
          che non sembri fatto apposta per confonderci le idee, e lo stupore si 
          estingue soltanto per lasciar posto ad altro stupore. Questo gioco ha 
          un chiaro limite, di cui parlerò dopo. La regia di Singer contribuisce 
          ad accrescere la suggestione generata da una sceneggiatura complessa 
          ma studiatissima, quindi raffinata e non cervellotica. E' un esercizio 
          assai divertente, dopo la visione del film, cercare di ricostruire la 
          trama e il significato dei suoi intrecci, meglio se in compagnia. Spacey 
          è bravissimo.
        
          
          COSA NON MI HA CONVINTO: il grave limite del film è che mentre 
          la prima volta ti rapisce, la seconda perde molto del suo interesse, 
          e quindi se ne apprezza sempre la fattura, ma il coinvolgimento risulta 
          debole. Cresce semmai l'interesse per la costruzione della trama, potendola 
          ripensare a ritroso, ma ciò non ricompensa della perdita sul 
          terreno dell'emotività. La musica è del tipo hollywoodiano-standard, 
          di quelle che si sentono negli mp3 dimostrativi dei campionatori di 
          suoni: fastidiosa. Il compositore si accorda col regista nella parte 
          iniziale, per la cattura di uno dei 5, su un espediente (percussioni-cesure 
          nel montaggio) di dubbia riuscita.
        Ho visto I soliti sospetti in inglese 
          con i sottotitoli in italiano, ben fatti.
        
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