L'ARMATA BRANCALEONE

TITOLO ORIGINALE L'armata Brancaleone
ANNO 1966
PAESE Italia
REGIA Mario Monicelli
GENERE Commedia
ATTORI PRINCIPALI Vittorio Gassman, Gian Maria Volontè, Folco Lulli, Carlo Pisacane, Catherine Spaak, Tito García, Ugo Fangareggi, Enrico Maria Salerno, Barbara Steel, Gianluigi Crescenzi, Maria Grazia Buccella
DURATA - FOTOGRAFIA 115' - colore
PRODUTTORE DVD 01

 

 

 


Punteggio assegnato al film: **** (8,690)

Recensione dell'11 /12/2021

Claudio Colombo Cinetop 2022: ***½ ( 8,318)

 

 

 

 




DI COSA SI TRATTA: nell'Italia centrale ai tempi delle Crociate, un cavaliere sgangherato e la sua banda vanno alla conquista di un feudo, passando un sacco di guai

COSA MI E' PIACIUTO: oltre al mattatore per eccellenza, un Vittorio Gassman all'apice della forma fisica e artistica (dal quale, invero, non è mai più disceso), l'altro protagonista è il linguaggio: un'invenzione che unisce lo stile della letteratura cavalleresca medievale, un improbabile tardo latino e alcuni dialetti quali li conosciamo oggi. Age e Scarpelli replicheranno l'esperimento due anni più tardi con rinnovato successo in Straziami ma di baci saziami, là inventandosi una parlata attinta dal linguaggio del fotoromanzo sentimentale. Lo spirito delle gag è invece quasi pre-fantozziano, secondo il principio che se qualcosa può andar male, lo farà, anche se il destino è clemente con questi stupidotti animati da un fiero e sincero spirito cavalleresco. Geniale anche il personaggio di Volontè, una retroproiezione nel tempo della figura di un figlio di papà neghittoso dell'epoca in cui è stato girato il film. Deliziose le figure femminili, tra cui spicca una ventenne Catherine Spaak, all'epoca già notissima al pubblico italiano, che delinea il suo personaggio con garbo e ironia. La medesima ironia che ha ispirato Monicelli nello scegliere Barbara Steele, una specialista dell'horror, per il ruolo della affascinante e tenebrosa sadomasochista; uno dei motivi per cui il povero Brancaleone da Norcia va sempre in bianco: alla fine persino il suo cavallo trova l'amore. Le scene di combattimento, ancorché parodistiche, sono estremamente convincenti.  Mirabile la fotografia di Carlo Di Palma, belli i luoghi prescelti: si riconoscono facilmente, fra gli altri, i borghi di Vitorchiano (le scale a vista), Civita di Bagnoregio, Calcata Vecchia e Fabrica di Roma.  

COSA NON MI HA CONVINTO: all'inizio c'è qualche problema di sincronizzazione, e in una delle ultime sequenze è tutto fuori fuoco.

Ho visto L'armata Brancaleone  in italiano.

 

 

 

 

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Nota sulle immagini