LA SALA DI MUSICA

TITOLO ORIGINALE Jalsaghar
ANNO 1958
PAESE India
REGIA Satyajit Ray
GENERE Drammatico
ATTORI PRINCIPALI Chhabi Biswas, Padma Devi, Gangapada Basu, Kali Sarkar, Roshan Kumari
DURATA - FOTOGRAFIA 93' - bianco e nero
PRODUTTORE DVD Ciné-club - Films sans Frontières
La sala di musica (Jalsaghar) - Satyiajit Ray

 

 

La sala di musica (Jalsaghar) - Satyiajit Ray
La sala di musica (Jalsaghar) - Satyiajit Ray
La sala di musica (Jalsaghar) - Satyiajit Ray
La sala di musica (Jalsaghar) - Satyiajit Ray

 


Punteggio assegnato al film: ***½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): **

Recensione del 22/6/2004

 

 

Qualità video: la pellicola è in condizioni critiche. La resa delle immagini riprese in esterni è molto mediocre: tutto bianco o tutto nero. Accettabili invece le sequenze riprese negli interni, che per fortuna rappresentano il 90% del film. Ci sono sicuramente dei tagli: la versione originale dovrebbe durare 100' (c'è scritto perfino sulla confezione del dvd), questa ne dura 93.
Qualità audio: mediocre (ed è un vero peccato, nella fattispecie).
Lingue: Bengali Mono
Sottotitoli: francese, inglese
Formato video: 4/3
Extra significativi: un breve testo di presentazione. Certo, è solo un testo, e pure breve, ma è interessante.

Si tratta di un'edizione francese: il titolo è: "Le salon de musique".




COSA MI E' PIACIUTO: i dieci minuti scarsi del numero di danza, con l'ammaliante ballerina Roshan Kumari, si mangiano in insalata tutta quanta la storia del musical americano. La musica in tutto il film è stupenda. Ray, regista ma anche sceneggiatore, riesce senza dover offrire troppe spiegazioni, e con pochissimi dialoghi, a dipingere con mano ispirata il quadro di un passaggio generazionale nella società indiana degli anni 20, con la nuova borghesia che prende il posto di una nobiltà fatta di proprietari terrieri neghittosi, che si distruggono con le proprie mani, è vero, ma che coltivavano un'autentica passione per l'arte, per il bello. Un esercizio che nelle mani della nuova classe emergente diventa null'altro che un pretesto di ostentazione della propria ricchezza. Ray comunque non giudica né gli uni né gli altri, ma lascia a noi l'opportunità di valutare i comportamenti dei suoi personaggi. Grande interpretazione di Chhabi Riswas, ammirevole per sobrietà, e peraltro molto ben contornato.

COSA NON MI HA CONVINTO: il ritmo è dilatato in misura a tratti esasperante. La scena in cui viene riaperta la sala di musica sembra durare ore, con quei movimenti di macchina che sembrano eseguiti materialmente da un bradipo. La sequenza finale dal punto di vista della realizzazione tecnica non è felicissima. Peccato, proprio il finale...

Ho visto La sala di musica nella versione originale con i sottotitoli in francese.


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Nota sulle immagini