L'UOMO CON LA MACCHINA DA PRESA

TITOLO ORIGINALE Chelovek s kino-apparatom
ANNO 1929
PAESE Urss
REGIA Dziga Vertov
GENERE Sperimentale
ATTORI PRINCIPALI Mikhail Kaufman
DURATA - FOTOGRAFIA 64' - bn
PRODUTTORE DVD Bachfilms
L'uomo con la macchina da presa (Chelovek s kino-apparatom) - Dziga Vertov

 

 

L'uomo con la macchina da presa (Chelovek s kino-apparatom) - Dziga Vertov
L'uomo con la macchina da presa (Chelovek s kino-apparatom) - Dziga Vertov
L'uomo con la macchina da presa (Chelovek s kino-apparatom) - Dziga Vertov
L'uomo con la macchina da presa (Chelovek s kino-apparatom) - Dziga Vertov

 


Punteggio assegnato al film: ***½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***

Recensione del 22/1/2008

 

 

Qualità video: discreta
Qualità audio: commento pianistico dalla qualità acustica accettabile (no comment su quella musicale)
Lingue: titoli iniziali in francese. Il film non ha didascalie.
Sottotitoli: -
Formato video: 1.33:1  4/3
Extra significativi: schede di testo sul film e su Vertov. Film di Constantin Mardjanov "La pipa del comunardo"

Il dvd appartiene alla collana "Chefs-d'oeuvre du cinéma russe" della Bachfilms, ed è reperibile anche sul sito del produttore, col titolo "L'homme à la caméra ".

 


COSA MI E' PIACIUTO: l'arte cinematografica dichiara la propria emancipazione dalle altre forme visivo-rappresentative, brandendo l'arma esclusiva del montaggio, che costituisce la principale differenza fra cinema e teatro. Il montaggio è adoperato in senso progressivo, con la successione di immagini, in tutte le versioni possibili e immaginabili (o non ancora immaginate da altri prima di Vertov, e mi si perdoni l'uso ambivalente e ripetuto del termine "immagine", ma è proprio questo il procedimento che usa Vertov: colui che immagina costruisce l'immagine ed é incluso nell'immagine nell'atto di costruirla e di condividerla con lo spettatore, che a sua volta entra nell'immagine). Ma è anche concepito come un mosaico, prendendo quindi a prestito una tecnica figurativa statica, con sovrapposizioni e accostamenti di scene diverse. Considerando semplicemente il materiale figurativo, si può vedere anche come attraente successione di fotografie in movimento: il fotografo dà l'impressione di scattare improvvisando, ma in realtà l'organizzazione dell'inquadratura è complessa e geometricamente molto studiata. La città teatro del film è Odessa, ma potrebbe essere qualunque altra città moderna (secondo l'occhio di allora). Il fenomeno privilegiato da Vertov è quasi sempre il movimento: mezzi di trasporto (tram, treni, autovetture), macchine in azione scrutate nei loro intimi meccanismi, mani che lavorano febbrilmente, ma anche la dinamica della vita dell'uomo: in montaggio alternato vengono mostrati un funerale e un parto, inframmezzati da un matrimonio. Film che non si può catalogare altrimenti che come "sperimentale", perché tenta una strada nuova ma rimarrà sostanzialmente inimitato, quantomeno come film integralmente costruito in questo modo.


COSA NON MI HA CONVINTO: diventa un po' ripetitivo nel finale, nell'appena accennato tentativo di dare all'opera una forma ciclica, ma non è mai noioso.


CURIOSITA': il cineoperatore ripreso al lavoro, Mikhail Kaufman, è il fratello di Vertov (da ciò si intuisce che Vertov era un nome d'arte, ricavato dal verbo "girare")


Ho visto L'uomo con la macchina da presa senza parlato, perché è un film muto, e senza didascalie, perché non ci sono.


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Nota sulle immagini