SPARTACUS

TITOLO ORIGINALE Spartacus
ANNO 1960
PAESE Usa
REGIA Stanley Kubrick
GENERE Storico
ATTORI PRINCIPALI Kirk Douglas, Charles Laughton, Jean Simmons, Peter Ustinov, Lawrence Olivier, Tony Curtis, John Gavin, John Dall
DURATA - FOTOGRAFIA 188' - colore
PRODUTTORE DVD Universal
Spartacus

 

 

Spartacus
Spartacus
Spartacus
Spartacus

 


Punteggio assegnato al film: **½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): **½
Punteggio Claudio Colombo Cinetop: ***
Punteggio assegnato da voi: **½
 Spartacus
(1960) on IMDb

Recensione del 9/1/2014

 

 

Qualità video: sufficiente
Qualità audio: sufficiente
Lingue: Inglese e Italiano Surround 5.1
Sottotitoli: italiano, inglese e croato
Formato video: 2.20:1  16/9
Extra significativi: una gran quantità di documentari e interviste

"Special Edition" a 2 dischi

 



DI COSA SI TRATTA: il trace Spartacus si affranca dalla schiavitù e conduce un esercito di suoi pari alla volta di Roma.

COSA MI E' PIACIUTO: il tema dell'affrancamento dalla schiavitù condotto dal basso è affrontato con sincerità e tutto sommato con un certo vigore. Kubrick dispensa, anche se con parsimonia, la sua visionarietà soprattutto nelle scene di combattimento e cerca, riuscendoci solo in parte, di dare un taglio personale alle sequenze che riguardano il privato di Spartacus e la sua storia d'amore con Varinia. Perfettamente riusciti i personaggi di Gracchus (Charles Laughton) e di Batiatus, soprattutto il secondo, interpretato con deliziosa ironia da Peter Ustinov che ne fa un Mino Raiola ante-litteram. Lo sceneggiatore Dalton Trumbo evita i tipici toni pomposi e ingessati che ammorbano pressoché tutti gli altri film americani di questo genere, proiettando la vicenda politica in una chiave più moderna, o meglio acronica. Le scene più emozionanti sono a mio modo di sentire il primo e l'ultimo incontro fra Spartacus e Varinia, ovvero l'amore malinteso e l'amore che supera la morte.

COSA NON MI HA CONVINTO: nonostante tutto resta un gran polpettone. Troppo lungo, inutilmente esibizionistico, a cominciare da Kirk Douglas, che avendoci messo i soldi voleva in cambio risultare ad ogni costo la primissima donna in un consesso di attoroni; nella seconda parte diventa anche verboso. Nessuna scena è stata girata in Italia, e questo potrebbe anche risultare accettabile, se non fosse per la marcia verso Roma attraverso la Death Valley, e per i molti fondali dipinti. Eh no, suvvia, in un kolossal di questa portata i fondali dipinti non si possono tollerare: avete fatto 30, e fate 31, no? Ma alla base di tutti i problemi ci fu il litigio fra Douglas e Anthony Mann, che era il regista designato. Il copione di Dalton Trumbo (E Johnny prese il fucile) non è malvagio, ma Kubrick, per la prima e ultima volta alle prese con un testo non suo, non seppe o forse più probabilmente non volle mancare di rispetto in nessun modo all'autore e al produttore, e si percepisce benissimo, lungo tutto il film, che non affonda mai i colpi. La colonna sonora è insignificante. Evidentemente Kubrick non aveva messo becco neanche su quella. Infine, lo ammetto: a me vedere e sentire degli antichi romani che parlano in inglese americano e si muovono come americani ad un party fa sempre uno strano effetto.

CURIOSITA': è soprattutto attraverso questo film che si capisce come Kirk Douglas e Buzz Lightyear siano la stessa persona, soltanto vestita in due modi diversi.

Ho visto Spartacus in inglese con sottotitoli in italiano.


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