COSA MI E' PIACIUTO: 
          
          ho sempre ammirato molto Cary Grant e Katharine Hepburn, e mi sono piaciuti 
          anche qui. La cosa migliore del film, però, è il bellissimo 
          leopardo che offre il suo nome al titolo originale (Baby).
        
          
          COSA NON MI HA CONVINTO: per tutta la durata del film ho avuto la sensazione 
          di assistere a quei giochi di bimbi, non più che seienni, che 
          costruiscono storie inverosimili fatte di svolte improvvise e di colpi 
          di scena inimmaginabili, e quasi sempre mi diverto molto a guardarli. 
          Ma loro hanno appunto sei anni, sono genuini e spontaneamente creativi. 
          Quella di questo film è invece, dal mio punto di vista, la classica 
          inverosimiglianza molesta. Molesta perché prevedibile (adesso 
          succede questo, adesso succede quest'altro... no, non mi dire che davvero 
          adesso lui... ebbene sì), e perché non fa ridere, e nemmeno 
          un po' sorridere. Anzi, se devo essere onesto, un mezzo sorriso mi è 
          scappato, alla fine, quando Susan ondeggia in cima alla scala vista 
          da dietro il dinosauro, ma queste cose ce le aveva già mostrate, 
          facendoci ridere a crepapelle, Buster Keaton. Un noto critico definisce 
          Susanna un film troppo intelligente per essere capito ed apprezzato 
          da chi doveva assegnare gli Oscar. Lo sospettavo: sono uno stupido. 
          Però resto convinto che se molti decenni or sono avessi scritto 
          un tema della medesima qualità di questa sceneggiatura all'esame 
          di terza media, mi avrebbero giustamente bocciato. Musiche perfettamente 
          anodine, dimenticabilissime.
        
          Ho visto Susanna in inglese con i sottotitoli in italiano. 
          Il doppiaggio italiano non fa che peggiorare le cose.
        
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