VIA VARSAVIA

TITOLO ORIGINALE Via Varsavia
ANNO 2007
PAESE Italia
REGIA Emiliano Cribari
GENERE Drammatico (Teatrale)
ATTORI PRINCIPALI Erika Renai, Alessandro Benvenuti, Marco Masini, Barbara Enrichi, Novello Novelli, Carlo Monni, Antonio Cribari, Luca Antonio Alves Franco
DURATA - FOTOGRAFIA 85' - a colori e in bianco e nero
PRODUTTORE DVD Cecchi Gori
Via Varsavia - Emiliano Cribari (Erika Renai)

 

 

Via Varsavia - Emiliano Cribari (Erika Renai)
Via Varsavia - Emiliano Cribari (Erika Renai)
Via Varsavia - Emiliano Cribari (Erika Renai)
Via Varsavia - Emiliano Cribari (Erika Renai)

 


Punteggio assegnato al film: ***½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***½

Recensione del 20/3/2007

 

 

Qualità video: ottima
Qualità audio: molto buona
Lingue: Italiano Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: in italiano per non udenti
Formato video: 16/9
Extra significativi: copiosi; backstage, interviste, foto di scena, commenti di presentazione a cura di Emiliano Cribari e Erika Renai, per un totale di oltre un'ora. Per farsi un'idea di come si può produrre un film intelligente con pochi mezzi e molte idee.

 


COSA MI E' PIACIUTO: il film è insolito a partire dallo spunto di partenza, che più che spina dorsale dell'opera ne è il motore (definirlo pretesto sarebbe riduttivo): una giovane attende l'esecuzione della propria condanna a morte per aver ucciso e mangiato il fratello, e si racconta - in poesia nelle vesti femminili di sé stessa, in forma libera e scanzonata di diario della memoria quando a parlare è il fratello che è in lei, sul palcoscenico di un teatro. La somma delle due personalità non è che un'immagine autobiografica dell'autore. Cribari offre alla sua creatura la linfa della poesia (i testi sono suoi) e la ricerca costante dell'immagine preziosa e evocativa (gli giovano le sue esperienze di fotografo). Pur essendo anche un film sul teatro, non è un film teatrale in senso stretto, perché le tecniche adottate, di ripresa e di montaggio, sono prettamente cinematografiche. Per esempio il bianco e nero e il colore vengono alternati, o fatti coesistere, non per demarcare il campo del reale e quello del fantastico o del ricordo, ma per separare le due personalità, e semmai è la metà che si rivolge al passato, quella del fratello, che pensa a colori. Le riprese in bianco e nero ricordano in alcuni momenti certi grandi sceneggiati televisivi d'autore (quelli che oggi si chiamano "fiction" e sono nella maggior parte dei casi molto meno grandi), in altri alcuni film "monografici" come il notevole "Gostanza da Libbiano", di Paolo Benvenuti, con Lucia Poli. Per far funzionare il progetto, occorreva però anche una ispiratissima interprete femminile, quale si è rivelata Erika Renai, attrice fiorentina prevalentemente di teatro, intelligente e fantasiosa, che io colpevolmente non conoscevo. Arricchiscono il quadro gli interventi di alcuni attori già molto noti, come Alessandro Benvenuti e Barbara Enrichi, efficaci quanto, sorprendentemente, il cantante Marco Masini, al suo debutto cinematografico. E' un film anche divertente, non si tema il mattone. I cambi di registro sono agili e non forzati, il giocare con le parole di Cribari è suggestivo e non futile. I riferimenti al calcio rivelano che l'autore è profondamente, e non banalmente,"a conoscenza dei fatti". Del resto come potrebbe essere banale un fiorentino tifoso dell'Atalanta?

COSA NON MI HA CONVINTO: la testa e la coda sanno un po', dal punto di vista grafico, di cdrom multimediale, e sembrano quasi estranei al film. Per il resto, l'originalità di "Via Varsavia", terzo lungometraggio di un autore e regista di 29 anni, ed il coinvolgimento che offre, mi hanno un po' distratto dal tentativo di fargli le pulci a tutti i costi.

Ho visto Via Varsavia in italiano senza sottotitoli.


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