LE PARTITE DI CAMPIONATO DEL MILAN VISTE A SAN SIRO

 

Alcune premesse: non ho mai giocato a calcio in una squadra vera. Guardo volentieri le partite in televisione, ma preferisco andarle a vedere allo stadio. Sono abbonato alle partite di campionato del Milan ininterrottamente dalla stagione 1984-85, e prima ancora lo sono stato dal 1975-76 al 1979-80. Non ho abbandonato la squadra per disamore nell'autunno del 1980, quando il Milan si apprestava ad affrontare il suo primo campionato di B, ma solo perché dovevo partire per il servizio militare. La prima partita che ricordo di aver vissuto con l'emozione del vero malato di calcio è stata Manchester United-Milan, semifinale di ritorno di Coppa dei Campioni, stagione 1968-69 (con mia sorella che tifava Manchester perché ci giocava George Best, il bello). A San Siro ho un posto invidiabile, a pochi seggiolini di distanza dalla tribuna stampa. E' uno dei motivi che mi inducono ogni anno a rinnovare il mio abbonamento.

 

23/10/2005 : MILAN-PALERMO 2-1

28' p.t. Caracciolo, 30' p.t. Gattuso, 32's.t. Inzaghi

LA PARTITA: arriva a San Siro la squadra più temibile fra quelle riservateci fino ad ora dal calendario, una squadra ricca di giocatori di buon talento e ben allenata da Del Neri, che a Milano vanta una buona tradizione personale. Clima autunnale, campo in buone condizioni.

Il Palermo ha giocato alla pari nel primo tempo, attaccando bene sulle fasce col suo 4-2-4 (in fase di possesso), e compattando con buona abnegazione le linee nella fase difensiva. Il consueto fraseggio con palla a terra, che il Milan avrebbe voluto condurre soprattutto sulla parte sinistra, era reso pressoché impraticabile dalla regolare interferenza preventiva dei rosanero sulle traiettorie di passaggio. Una particolare attenzione era rivolta alla marcatura di Kakà, che tendeva a partire da lontano. Ha preso come di consueto un sacco di falli, ma mai volgari o pericolosi. Non a caso Farina ha ammonito poco. Dunque l'alternativa più sfruttata doveva essere quella del lancio lungo sulle due punte, Gilardino e Inzaghi, ma mancava l'uomo più avvezzo a innescarli, cioè Pirlo, sostituito da un Vogel come sempre diligente nella posizione, ma un po' soffocato dall'atteggiamento del centrocampo rivale, e quindi portato a scaricare palla lateralmente, quando non a ritroso. Dopo due partite in cui lo vedo all'opera allo stadio (anzi, una e mezza, visto che oggi è rimasto negli spogliatoi alla pausa), ancora non so se è dotato di buon lancio, né tantomeno se ha tiro. Neanche Jankulovski riusciva a incidere come avrebbe voluto: ha trascorso il primo tempo a cercare una posizione utile alla manovra, e non trovandola ha finito per perdere sicurezza, limitando molto gli smarcamenti. Nella pausa Ancelotti o Costacurta devono averlo spronato nel modo giusto, perché alla ripresa l'ho visto più attivo, fino a diventare decisivo con il suo eccellente cross per Inzaghi in occasione del gol. Anche nella prima frazione si era tuttavia esibito in un bel traversone di prima, a conferma che il suo piede sinistro è sapiente. Se avesse qualche medaglia in più, avrebbe trovato il coraggio di chiedere l'onore della battuta di una punizione dai 22-23 metri, da posizione ideale per il suo sinistro. Gattuso invece è entrato in partita immediatamente, e mi ha dato l'impressione di essersi completamente lasciata alle spalle la brutta stagione passata. Il gol è stato un po' fortunoso, ma la buona sorte se l'è guadagnata sia con quello che aveva fatto fin lì, sia con ciò che ha offerto in seguito. Dalla sua parte, un Cafù evanescente, purtroppo anche in copertura, per tutto il primo tempo: forse non era pronto spiritualmente ad affrontare il cimento, dato che il ruolo era stato assegnato a Stam, bloccato in extremis da un problema fisico. Nella ripresa il brasiliano è cresciuto, anche per l'ingresso del suo ispiratore privilegiato, Andrea Pirlo. Di quest'ultimo ho seguito i palleggi di riscaldamento sostenuti con Rui Costa: bisognava vedere con quale precisione e con quale pulizia calciava ogni pallone. La pulizia di calcio si vede anche da come rimbalza la palla, sempre facile da domare quando il mittente è Pirlo. Poi in partita ha sbagliato diverse cose, ma a lui non si chiede di giocare come Vogel, perché non si limita alla giocata-base.

La linea di difesa si è mossa come si deve, governata alla perfezione dal re dell'elastico, Billy Costacurta, che ho trovato anche in buone condizioni fisiche (in vista dei 40...che fenomeno). Paradigmatico il modo in cui, all'11° del secondo tempo, con il solo movimento della linea è stato neutralizzato un contropiede del Palermo, mandando in confusione il portatore di palla e il compagno che cercava di dettare l'ultimo passaggio. Paradossalmente proprio contro il Palermo che ha in Corini un battitore efficacissimo, non abbiamo sofferto sulle situazioni di palla inattiva. Benissimo anche Paolo Maldini, e il sorprendente Serginho, che da terzino diligentissimo ha intrapreso secondo me la miglior stagione della sua carriera. E' vero che in quella posizione attacca meno, soprattutto contro un avversario dagli esterni aggressivi come il Palermo, ma in copertura non sbaglia un piazzamento da settimane, e le poche volte che si propone piazza i suoi ottimi cross (uno magnifico per Inzaghi che ha alzato troppo di testa).

Ho già fatto cenno alla partita di Kakà, a proposito del quale devo aggiungere che è stato molto attivo per tutti i 90 minuti, ma ha anche sbagliato molto, non escluse almeno due infelici scelte strategiche che hanno mandato a monte due contropiedi facili facili, ignorando in un'occasione Gilardino e nell'altra Inzaghi che si erano smarcati nei tempi giusti. I due attaccanti si sono impegnati molto nel conciliare ciascuno i propri movimenti con quelli del compagno di reparto. I risultati non sono stati ottimali, ma questa coppia era alla sua prima prova ufficiale, e mi pare che la volontà di aiutarsi non manchi. Pippo ha giocato una partita molto valida anche a prescindere dal gol e dalla considerazione della sua lunga inattività. E' in buone condizioni fisiche, e la voglia è quella di chi ha in programma di ricostruire il mondo intero. La sua fanciullesca esultanza mi ha commosso. Gilardino secondo me è in una fase di lavoro sul fisico che gli toglie un po' della sua ben nota rapidità nei movimenti minimi. Occorre solo un po' di pazienza, e ci darà grandi soddisfazioni.

Nel finale è entrato Seedorf, che dopo aver tentato un paio di giocate brillanti senza esito si è messo diligentemente a disposizione della squadra rimpiazzando Gattuso in tutto e per tutto. L'ingresso di Vieri per Gilardino non ha tolto né aggiunto nulla al nostro potenziale offensivo.

Dida è stato chiamato in causa seriamente solo una volta, sul tiro di Caracciolo nel secondo tempo, ma grazie al suo eccellente piazzamento non ha nemmeno dovuto compiere una prodezza.

Va detto che il Palermo, che aveva giocato giovedì, nella ripresa ha palesemente finito la benzina, limitando sempre più col passare del tempo il numero di giocatori impiegati nella fase di attacco. Makinwa è molto pericoloso, mobile, veloce, con una gran tecnica, ma deve ancora imparare a gestire le proprie energie, perché quasi sempre finisce con i crampi.

I MIGLIORI SECONDO ME: Gattuso, Inzaghi, Costacurta, Maldini e Serginho.

L'ARBITRO: sig. Farina. Di Farina apprezzo sempre molto la capacità di farsi rispettare attraverso l'applicazione rigida del regolamento. Non mi pare che abbia commesso errori gravi, né creato scontento in alcuno dei contendenti. Bene, insomma.

 

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