DILLINGER E' MORTO

TITOLO ORIGINALE Dillinger è morto
ANNO 1969
PAESE Italia
REGIA Marco Ferreri
GENERE Drammatico
ATTORI PRINCIPALI Michel Piccoli, Annie Girardot, Anita Pallenberg
DURATA - FOTOGRAFIA 91' - colore
PRODUTTORE DVD Minerva Classic
Dillinger è morto - Marco Ferreri

 

 

Dillinger è morto - Marco Ferreri: Michel Piccoli
Dillinger è morto - Marco Ferreri
Dillinger è morto - Marco Ferreri: Michel Piccoli
Dillinger è morto - Marco Ferreri

 


Punteggio assegnato al film: ****
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ****

Recensione del 13/6/2004

 

 

Qualità video: eccellente, colori vivi, ottimo contrasto, niente disturbi né segni evidenti.
Qualità audio: discreta. Poco comprensibile il parlato nella prima sequenza.
Lingue: Italiano 5.1 e 2.0, Inglese e Francese 2.0
Sottotitoli: italiano e inglese
Formato video: 1.33:1  4/3
Extra significativi: brevi ma interessanti interviste a Adriano Aprà, Sergio Bazzini e Mario Vulpiani.


COSA MI E' PIACIUTO: sfido chiunque a trovarmi un film che assomigli a questo. Potrebbe risultare noioso per alcuni, ma se ci si lascia ipnotizzare dalla fisicità delle immagini, è difficile resistere al suo fascino. E' un'opera certamente allegorica, ma appartiene alla categoria delle creazioni che non impongono una decrittazione univoca per essere apprezzate. Michel Piccoli azzecca la chiave giusta per far apparire normale ciò che lo è esattamente come ciò che è ben lungi dall'esserlo: riuscita indispensabile per non far dire dopo poche battute: "E questo cosa significa? Perché mi mostrano delle cose a caso spacciandomi il tutto come opera d'arte?", e per dare compiutezza all'insieme. E in tutto il film secondo me non c'è un solo deragliamento da questa linea: la scrittura, la regia e l'interpretazione sono perfette da cima a fondo. Felicissima la scelta delle musiche, che sono sempre dentro il film, e provengono dalla radio, dalla televisione, o dal giradischi. Si tratta soprattutto di canzoni talvolta molto note, talaltra di brani completamente dimenticati (come per esempio uno stranissimo pezzo di Lucio Dalla che sembra scritto per lo Zecchino d'Oro: "La luce accesa", cantato da Dalla ma composto, come ho letto su un sito, da Teo Usuelli). C'è anche il finale a sorpresa, peraltro non arbitrario, cosa vuolsi di più?

COSA NON MI HA CONVINTO: qualche imperfezione tecnica all'inizio e alla fine, ma come spiega il direttore della fotografia nell'intervista, a Ferreri l'aspetto tecnico delle sue realizzazioni interessava relativamente.

AVVERTENZA: Dillinger c'entra poco o nulla, che nessuno si aspetti un film di gangsters anni '30.

Ho visto Dillinger è morto in italiano.


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Nota sulle immagini