PORTE APERTE

TITOLO ORIGINALE Porte aperte
ANNO 1990
PAESE Italia
REGIA Gianni Amelio
GENERE Drammatico
ATTORI PRINCIPALI Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini
DURATA - FOTOGRAFIA 108' - colore
PRODUTTORE DVD Istituto Luce
Porte aperte - Gianni Amelio (Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini)

 

 

Porte aperte - Gianni Amelio (Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini)
Porte aperte - Gianni Amelio (Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini)
Porte aperte - Gianni Amelio (Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini)
Porte aperte - Gianni Amelio (Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini)

 


Punteggio assegnato al film: ***½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***
Punteggio Claudio Colombo Cinetop: ***½
 Porte aperte
(1990) on IMDb

Recensione dell' 8/3/2004

 

 

Qualità video: complessivamente discreta, un po' discontinua (sembra migliorare nel finale). Qualche macchia evidente nelle scene scure. Insomma, leggermente sottomedia considerata l'età relativamente giovane, ma nulla che crei veramente disagio o distragga da un'ideale fruizione del film.
Qualità audio: sufficiente.
Lingue: Italiano Dual Mono
Sottotitoli: italiano, indicato per non udenti, ma io aggiungerei per non siciliani, in alcune scene recitate in dialetto, e per tutti, in un paio di sequenze in cui c'è un tale chiasso che non si capisce nulla.
Formato video: 1.66:1  16/9
Extra significativi: non ci sono extra.



COSA MI E' PIACIUTO: una storia che induce alla riflessione su temi importanti, e - benché paradossale - assolutamente credibile quasi in ogni passaggio, grazie all'accuratezza di scrittura dei dialoghi. Magnifici Volonté e Fantastichini. Volonté in particolare sembra sempre che stia improvvisando. Bella fotografia: in alcune scene la luce diventa protagonista (su tutte citerei la scena in cui il giurato contadino - interpretato dall'eccellente Renato Carpentieri - si siede al tavolo del caffé per parlare col giudice, ma è da ricordare anche la luminosa sequenza finale).

COSA NON MI HA CONVINTO: un paio di personaggi mi sono sembrati un po' caricaturali: la vedova dell'avvocato ucciso (sembra presa di peso da un film di Eisenstein), il suo autista che fa il gradasso davanti al giudice. Qualche stereotipo qua e là (il pubblico del processo, per esempio, un po' troppo teatralmente generico nel rivestire il ruolo del "coro"), che forse però risalta proprio perché il contesto è assai credibile.

Ho visto Porte aperte in italiano, ovviamente, ricorrendo ai sottotitoli nei dialoghi in dialetto.


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Nota sulle immagini