TAPPA 11 : ANCONA - FERMO

 

 

88,2 km - Dislivello: 1285 metri - Gradimento: ***1/2

La cartina è interattiva - The map is interactive

 

La Toscana, si sa, è un luogo unico, che gode di immensa popolarità anche presso chi non c'è mai stato. E le Marche? Sarebbe bello se nel prossimo disco di Elio e le Storie Tese Maurizio Crozza intervenisse per perorare la causa delle Marche, visto che ormai è assodato che nessuno s'è mai sognato di portar via i sassi dalla Toscana. Anche oggi su ogni strada percorsa si potevano contemplare paesaggi di una bellezza scandalosa, quasi impudica. Trasportato dall'entusiasmo per l'ennesima vista prodigiosa, quasi irreale, cercando la sistemazione migliore per scattare una foto, ho scorto un ciuffo di stelle alpine. Osservandole più da vicino, mi sono poi reso conto che non erano stelle alpine, ma per un breve istante ho creduto di vivere in una tavola sinottica ipercompressa di tutte le bellezze possibili in natura. Ci mancava solo un bel ghiacciaio alle mie spalle, e dato il caldo, mi avrebbe fatto molto comodo.

A proposito, Ancona risultava oggi la più calda fra le principali città italiane.

Per uscire da Ancona in direzione Conero, occorre affrontare immediatamente una salita dalle pendenze micidiali, anche se ben presto il cimento si fa più agevole. Il Conero offre lo spettacolo inconsueto di campi coltivati a picco sul mare, in cima ad alte scogliere. Le strade sono molto frequentate dai ciclisti, e in effetti è un bel pedalare, in mezzo a una bella natura e con poco traffico.

 

 

 

 

 

 

 

Da Porto Recanati si torna a salire, ancora con pendenze severe, verso Potenza Picena, bel borgo antico che ha dato i natali a Bruno Mugellini. I pianisti sanno chi è, e alcuni di loro, me compreso, preferirebbero non saperlo, pensando alle sue diteggiature che per restare nell'alveo del rispetto dovuto a un insigne didatta di un'epoca ormai lontana mi limiterò a definire un po' strane. I potentini hanno dedicato al loro illustre concittadino il teatro e una delle vie principali.

Sempre per strade paesaggisticamente spettacolari, si va poi a Montecosaro, svoltando a sinistra prima di Montelupone (che probabilmente meritava a sua volta un po' di attenzione, ma certe volte si devono anche fare delle scelte), scendendo e risalendo vertiginosamente, secondo consuetudine marchigiana.

Si scende ancora, fino alla chiesa romanica di Santa Maria a Piè di Chienti, a un tiro di schioppo da Borgo Stazione di Montecosaro. L'edificio, del X secolo, offre ai visitatori la possibilità, abbastanza rara, di salire al piano superiore.

Ancora bei paesaggi e molta salita fino a Fermo, dove alloggio all'Hotel Ristorante Astoria, in cui mi fermai nel 1993. Il cuoco, per fortuna, è ancora lo stesso, come mi conferma il cameriere, sicché posso riassaporare con gioia lo stesso piatto, maccheroncini alle verdure e frutti di mare, che già mi aveva entusiasmato a suo tempo. I maccheroncini non sono piccoli maccheroni, ma spaghettini a sezione quadrata. La vista dal locale adibito a ristorante è di quelle che non si dimenticano, se si amano i paesaggi collinari.

 


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