TAPPA 18 : FOLIGNO - PERUGIA

 

 

68,7 km - Dislivello: 658 metri - Gradimento: ****

La cartina è interattiva - The map is interactive

 

A Foligno la ormai consueta passeggiata d'apertura è curiosamente osteggiata da mille piccoli episodi: sembra che l'intera popolazione di Foligno si sia preparata a intercettare ogni mio movimento. A un certo punto mi sono guardato intorno per cercare di scoprire delle telecamere nascoste, perché mi sono sentito un po' Truman.

Spello è uno dei miei borghi preferiti. Consente davvero un'immersione in un'altra epoca. Mi diverte molto leggere sui volti dei turisti la sorpresa per quelle piccole meraviglie inaspettate.

Da Spello mi porto a Bevagna, per strada tranquilla e lievissimamente ondulata. Bevagna assomiglia un po' a Spello, anche se il fatto di essere sostanzialmente pianeggiante rende le prospettive meno elettrizzanti. Poi però, all'improvviso, Bevagna cala l'asso: è la Piazza Silvestri, una delle più belle piazze medievali italiane. Curiosa la dedica della propria piazza principale a un entomologo (Filippo Silvestri, bevanate, 1873-1949).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La strada per Perugia offre viste molto piacevoli, assai umbre.

L'approdo a Perugia è assai difficoltoso per un ciclista. Tutte le indicazioni per il capoluogo portano inesorabilmente sulla superstrada. Un tizio mi suggerisce a un certo punto di imboccarla, perché dopo poche centinaia di metri troverò la prima uscita per il centro di Perugia. Stufo di girare come un topo in trappola alla ricerca di un varco utile, mi fido, e faccio malissimo. Le poche centinaia di metri sono di fatto oltre tre chilometri, di cui 700 metri in galleria. La banchina laterale è praticamente assente, mentre in galleria fortunatamente c'è un marciapiedino molto stretto, e solcato da un canaletto di scolo, scomodissimo da percorrere, ovviamente a piedi. Ma almeno mi metto al sicuro. Fuori dal tunnel proseguo a piedi su una spondina erbosa, e solo quando intravvedo l'uscita dall'inferno rimonto in sella, sfidando i clacson e le urla di scherno dei sempre civilissimi automobilisti italiani, parenti stretti di quel gentiluomo che mi ha mandato su questa stradaccia, e m'immetto sulla vecchia statale del Trasimeno che penetra nel cuore di Perugia. Se non mi fossi salvato, avevo già pensato di disporre, dall'aldilà, che le spese per il mio funerale fossero sostenute da coloro che si occupano della segnaletica stradale nella provincia di Perugia.

Pizza notevolissima alla Pizzeria Pompei. Non hai certo bisogno di me, o lettore, per sapere quanto sia bella Perugia. In concomitanza con Umbria Jazz, il centro storico è animatissimo.

 

 


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