Dopo aver assecondato il bisogno di un po' di sonno supplementare, e poi quello di rimettere a posto lo stomaco con una colazione per me e per i miei due amici, due a caso, dai quali ho ricevuto tacita delega di consumare la loro colazione, mi sono rimesso in pista alle 9,20.

La giornata sembra davvero estiva, e lo resterà fino a sera.

Per raggiungere Fougères prendo una strada che non è quella che avevo scelto in fase di programmazione: questa è noiosa e vallonatissima, e non la salvano i passaggi da alcuni paesi graziosi (La Pinderie, Bazouges, Tremblay).

Arrivo a Fougères all'ora di pranzo dopo una cinquantina di chilometri.

Fougères è un po' deludente: il grande castello si trova nella parte bassa della città. Per riuscire a vederlo bene bisognerebbe entrare, ma al momento del mio passaggio è chiuso. Del resto della città la cosa più eclatante è l'interno della chiesa di Saint Léonard, con le sue fantasiose e coloratissime vetrate.

Vinco un momento di fiacca e individuo con l'aiuto del navigatore l'imbocco della strada per Gorron, che è sempre molto vallonata, ma esibisce paesaggi molto più gradevoli. Inoltre ora il vento è inequivocabilmente favorevole.

A Gorron trovo in extremis, all'uscita del borgo, un ristorante con camere popolato da gente allegra e simpatica.

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