TAPPA 33 : DELÉMONT - YVERDON

 

Lago di Neuchâtel

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138,9 km - Dislivello: 924 metri - Gradimento: **1/2

 

 

Il primo passo è quello d'ingresso nel centro storico di Delémont, piuttosto deludente, con le sue ingenue fontane lignee e i suoi palazzetti d'aspetto molto severo.

Si sale poi fino a circa 800 metri per arrivare a Tavannes, dove c'è il bivio per Bienne. Secondo Google Maps non c'è alcuna possibilità di arrivare direttamente a Bienne da lì, ma si dovrebbe proseguire per un itinerario montano che taglia fuori appunto Bienne e scende a valle solo all'altezza di Neuchâtel. A me la cosa sembra difficile da credere, conoscendo i privilegi di cui godono i ciclisti in terra elvetica. E infatti è falsa. C'è un percorso, contrassegnato da un numero e indicato scrupolosamente da una lunga serie di cartelli, che accompagna il ciclista a Bienne, superando dapprima il Col de Pierre Pertuis (salita agevole in territorio boschivo). A un certo punto c'è anche la possibilità di prendere un treno con bici al seguito al prezzo di un franco svizzero. Ma la strada è ampia e sicura, e passa per due gallerie lunghe ma molto ben illuminate, a senso unico, e con un'ampia pista ciclabile sul margine destro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il centro di Bienne è un po' più interessante di quello di Delémont. Presso una delle solite fontane un po' bizzarre, consumo il pezzo di baguette avanzato ieri.

La strada per Neuchâtel presenta qualche passaggio scomodo, come ad esempio un sottopasso pedonale con ripidi scalini affiancati da uno scivolo ovviamente altrettanto ripido. Qui ho rischiato di lasciarmi sfuggire la bicicletta, con eventuali effetti presumibilmente rovinosi per il mezzo e per i bagagli. Poco dopo la gomma anteriore, che avevo gonfiato in mattinata, si affloscia inesorabilmente. Molto probabilmente più che di una foratura si tratta del cedimento della valvola. Sostituisco la camera d'aria, ma distratto da alcuni ciclisti che vorrebbero aiutarmi a tutti i costi quando invece non ce n'era alcun bisogno, faccio un pessimo lavoro, e poco dopo la ripartenza la gomma è a terra un'altra volta, questa volta a causa di una pizzicata. Il secondo cambio è più rapido del primo, ma anche più preciso.

Neuchâtel mi pare una Lugano in grande. La passo di corsa, visto che Lugano non mi piace più di tanto.

L'articolatissimo percorso ciclabile fino a Yverdon, lungo il lago di Neuchâtel, sfiora bei vigneti e graziosi borghi antichi.

Il reperimento di una camera libera è laboriosissimo. Ometterò i dettagli, ma riesco ad accasarmi solo dopo le 21 in un grande albergo vicino a un ingresso autostradale, molto lontano dal centro. Anzi, addirittura oltre i confini comunali di Yverdon.

Troppo tardi per cenare.


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