11. FIRENZE - POGGIBONSI

83,1 km - disl. 1467 m

 

Mappa realizzata grazie a Runtastic

 

Avevo lasciato ieri un po' di Firenze per stamattina: Santa Maria Novella, che era sulla strada per l'uscita. Uscita che avviene per via Machiavelli, costeggiata da un marciapiede che va benissimo anche come pista ciclabile, benché la pavimentazione sia un po' sconnessa. Purtroppo ha già cominciato a piovere. Si prosegue per Monteripaldi, passando per il Viuzzo omonimo, strettissimo, chiuso fra due mura di recinzione. Il mio progetto avrebbe dovuto portarmi a Impruneta attraverso una serie di strade secondarie, ma a un certo punto ho sbagliato qualcosa, e mi sono ritrovato sulla provinciale che porta direttamente a Impruneta, peraltro scarsamente trafficata. È anche una bella strada, ma ora sta piovendo forte, e in prossimità del centro abitato diventa un diluvio. Mi fermo un po' sotto un portico, e intanto rispunta un timido sole. Ma poi i nuvoloni tornano padroni della scena, e ricomincia a diluviare mentre sono sulla strada per Greve in Chianti. È proprio durante una nuova sosta a Greve che si leva un gran vento, che finalmente si porta via tutto il nuvolame. La stradina che da Greve sale immediatamente a Montefioralle ha pendenze assassine, che sfiorano il 20%. Ma poi il borgo ricompensa della fatica: è piccolo, ma è un gioiello assoluto. La strada prosegue sempre con saliscendi spaventosi, e poco dopo mi si fa incontro un cagnone nero, con un collare rosso. Non ho mai avuto un cane, ma questo si fa capire benissimo: si è allontanato troppo e si è perso. Gli chiedo se mi fa vedere dov'è la sua casa, e lui capisce che ho capito. Per almeno 4 km mi affianca, mi precede quando io arranco in salita. Mi segue sulle ripide discese, perché continuo a incoraggiarlo. Intanto mi sbraccio ogni volta che incrocio un'auto, per segnalare quello che ormai è il "mio" cane, e gli dico di non stare sulla sinistra, perché è pericoloso, e lui capisce e si sposta dalla mia parte. Finalmente incrocio una signora in macchina che lo riconosce e mi dice dov'è la fattoria dove abita. Fortunatamente è sulla strada che intendo fare. Mi accorgo che ha una targhetta appesa al collare. Lo faccio avvicinare e cerco di leggerla, ma la scritta è tutta pasticciata. Poco dopo incrociamo un furgone con un ragazzo che lo riconosce e mi conferma le informazioni della signora. La fattoria si trova su un tratto di discesa. Improvvisamente mi giro e vedo che il mio cagnone si è fermato e quasi saltella sul posto per dirmi che lui è arrivato, e mi ringrazia. Io tornerei indietro per salutarlo ma si tratta di un centinaio di metri ripidi come una rampa di garage. E così finisce la storia. Sono sicuro che se dovessi tornare da queste parti lui mi correrà incontro per salutarmi come si conviene fra vecchi amici. La strada di cui stavo parlando è quella che conduce a Panzano. I paesaggi sono invariabilmente splendidi. In corrispondenza di Panzano mi ricollego alla strada che avevo percorso fino a Greve e che ora prosegue verso Castellina in Chianti, scendendo dapprima di almeno 200 metri e poi risalendo fino ai quasi 600 m di Castellina, per l'ultima fatica di giornata. Fino a Poggibonsi, infine, è davvero tutta discesa, condita da altri bellissimi scorci sulle colline indorate dalla luce radente.

 

 

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