CENTRAL DO BRASIL

TITOLO ORIGINALE Central do Brasil
ANNO 1998
PAESE Brasile
REGIA Walter Salles
GENERE Drammatico
ATTORI PRINCIPALI

Fernanda Montenegro, Vinicius de Oliveira, Marilia Pera

DURATA - FOTOGRAFIA 106' - colore
PRODUTTORE DVD Dolmen
Central do Brasil - Walter Salles

 

 

Central do Brasil - Walter Salles
Central do Brasil - Walter Salles
Central do Brasil - Walter Salles
Central do Brasil - Walter Salles

 


Punteggio assegnato al film: *****
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ****½

Recensione del 2/12/2005

 

 

Qualità video: ottima
Qualità audio: buona
Lingue: Portoghese e Italiano 2.0
Sottotitoli: italiano per non udenti, obbligatori con la traccia originale
Formato video: 2.35:1 16/9
Extra significativi: breve filmato con interviste a W. Salles, F. Montenegro, V. de Oliveira. Breve, ma molto importante, perché offre la conferma che le intenzioni di Salles coincidono pienamente con ciò che è arrivato a noi. Altrettanto importante il testo di Salles che spiega gli intenti dell'opera.


COSA MI E' PIACIUTO: un film sul Brasile e per il Brasile. Così lo presenta Walter Salles, e secondo me Central do Brasil descrive l'anima di questo grande paese meglio di qualunque altro documento, almeno per chi, come me, non c'è mai stato. Il simbolo più evidente è l'immagine di Dora (la meravigliosa Fernanda Montenegro) che piange e ride nello stesso momento, perché ha perso qualcosa, ma ha ritrovato la speranza, e sente di aver imparato, attraverso l'amicizia con un bambino, ad affrontare la vita con uno spirito nuovo. E' la storia del viaggio di un'anima alla ricerca di sé stessa, e al tempo stesso del viaggio nell'anima di un popolo. Il bambino che cerca di ritrovare suo padre è solo una proiezione concreta di questa missione, il cui punto d'arrivo (Dora travolta dalle emozioni mentre scrive una lettera a Josuè) è la completa trasfigurazione del punto di partenza (il volto impassibile di Dora che scrive lettere a pagamento nella stazione ferroviaria di Rio). Bravissimo il piccolo Vinicius. Magnifica la fotografia. Lo stile di Salles abbraccia l'iconografia classica dei documentari (i clienti di Dora, la festa religiosa, le donne che cantano sull'autocarro, i treni, le case), e quella altrettanto tradizionale del film drammatico con uguale efficacia e padronanza. Central do Brasil è una di quelle esperienze che lasciano dentro una strana e indefinibile nostalgia di qualcosa che non si conosce.

COSA NON MI HA CONVINTO: colonna sonora un po' macchinosa e ridondante nella prima parte, a Rio, ma che poi si fa molto più asciutta.

CURIOSITA': questo film era in competizione diretta con La vita è bella per l'Oscar come miglior film straniero. Vinse Benigni, e da allora smisi completamente di interessarmi agli esiti di quella manifestazione.

Ho visto Central do Brasil con l'audio originale e i sottotitoli, obbligatori, in italiano. Lo vidi al cinema quando uscì, e ricordo che il doppiaggio italiano non era malvagio. Ma avendo a disposizione l'audio originale, non ha senso non farvi ricorso.


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Nota sulle immagini