COSA MI E' PIACIUTO: 
          
          l'idea è brillantissima, ed è realizzata assai bene nelle 
          azioni che coinvolgono i due protagonisti. Il giovane Bud Cort, nonostante 
          il suo ruolo di ragazzino straricco, è simpaticissimo. Fra le 
          scene più riuscite, il taglio del braccio davanti allo sguardo 
          attonito della candidata al matrimonio (ma anche gli altri tentativi 
          di suicidio non sono male), le bolle di sapone a letto, il poliziotto 
          che va in corto circuito con la sua moto in mezzo alla strada. Azzeccati 
          i personaggi di contorno, che propongono alcuni numeri di pura satira 
          alla Monty Python. Gradevoli le canzoni di Cat Stevens. Qualche pregevole 
          guizzo nella fotografia.
        
          
          COSA NON MI HA CONVINTO: benché il messaggio sia ampiamente condivisibile 
          (sono le regole suggerite dalla vita quelle da seguire, e non le sovrastrutture 
          costruite dagli uomini che servono solo a intrappolare la gente), ho 
          trovato quasi sempre stucchevoli le "didascalie" affidate 
          ai predicozzi di Maude. Si tratta dello stesso grave difetto che a mio 
          parere affonda un film che nelle intenzioni assomiglia a questo, ovvero 
          L'attimo fuggente, di P. Weir (al quale tuttavia Harold 
          e Maude si fa preferire sotto ogni aspetto, ma in particolare per 
          la freschezza dell'invenzione). La recitazione della pur brava Ruth 
          Gordon, nel suo sforzo di cercare l'eccentricità in ogni occasione, 
          finisce per risultare, paradossalmente ma non troppo, un po' monocorde. 
          Circola subdolamente per tutto il film l'idea dell'abbinamento dell'automobile 
          al concetto di libertà. Idea morta e sepolta con il periodo che 
          l'ha concepita. 
        Ho visto Harold e Maude in lingua originale 
          con i sottotitoli in italiano. 
        
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