TAPPA 25 : BEAUVAIS - VILLERS-COTTERÊTS

 

Beauvais

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106,2 km - Dislivello: 624 metri - Gradimento: **1/2

 

 

Prima di lasciare Beauvais, resta da visitare la sontuosa cattedrale gotica, a due passi dal mio albergo. Partenza effettiva dopo le 10.

L'uscita dalla città è alquanto macchinosa, e non so come avrei fatto senza il navigatore, probabilmente sarei ancora lì che giro per le periferie di Beauvais.

La strada definitiva è poi la D12. Si prepara finalmente una vera giornata estiva.

Mello è sorvegliata dall'alto da un bel castello. In tutto il nord della Francia è difficile trovare fontane che eroghino acqua dichiarata potabile. Sulla piazza della chiesa di Mello ce n'è una fiorita con la solita scritta "Eau non potable", cui un signore sta attingendo decine di litri d'acqua che imbottiglia accuratamente riempendo ai limiti della capienza la sua automobile. Quando se ne va provo a berne un po' anch'io e la trovo buonissima. Sono ancora vivo e in buona salute.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Saint-Leu-d'Esserent c'è un bel complesso mairie-chiesa abbaziale (gotica, ovviamente).

A circa 5 km c'è Chantilly, col suo grande castello suddiviso in più corpi e circondato da un vasto parco. A giudicare dalla coda chilometrica nei suoi pressi, la grande attrazione del sito non è il castello, ma un camper-gelateria la cui insegna dichiara una tradizione straordinariamente longeva. Io non mi accodo, perché, quantunque ghiotto di gelato, è un alimento che non mi soddisfa mai come cicloturista, a causa di un insufficiente apporto energetico e della tendenza a sobillare la sete piuttosto che a placarla.

Dopo altri 10 km ecco Senlis, anch'essa arricchita da una grande cattedrale gotica.

Decido di cercare un alloggio a Crépy-en-Valois, che dista da Senlis una ventina di chilometri. La strada è a favore di vento (stamattina era invece contrario) e poco ondulata, ma a Crépy, tra alberghi chiusi, scomparsi e al completo, non riesco a trovare una camera. Mi rimetto in pista verso Soissons, contando molto su Villers, ma anche qui gli alberghi sono tutti o chiusi o al completo. Fuori dal paese, sulla strada verso Viviers, c'è però un altro albergo dove finalmente la mia ricerca si conclude felicemente, alle 21,30.

L'ora tarda mi suggerisce un digiuno purificatore, benché il ristorante dell'hotel sia ancora aperto. La verità è che il desiderio di riposare è più forte del richiamo della tavola. E comunque so che in Francia la prima colazione non delude mai, sicché mi rifarò certamente l'indomani.

 


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