24.
DRAGUIGNAN - CANNES

82,3 km - disl. 997 m

 

Mappa realizzata grazie a Runtastic e Openstreetmap

 

Oggi ho visto il rovescio della medaglia di ieri: ieri bella tappa da cui non mi aspettavo niente, oggi tappa faticosa e deludente a dispetto delle attese. Deludente soprattutto per il folle tracciato della Draguignan-Grasse, tipica strada francese che taglia una vallata dopo l'altra passando sempre nel punto più alto possibile, secondo la mia impressione senza un motivo valido. Il risultato è: poco meno di 1000 metri di dislivello e ben poco da vedere. Draguignan ha un centro storico piccolo ma dignitoso, con le caratteristiche alte case gialle e rosse. Se ne ha una bella vista dall'alto all'inizio della strada per Grasse. I successivi centri abitati più importanti, come Faience, sono lontani dalla strada. E intanto si sale, si scende, si risale, si ridiscende, maledicendo chi ha progettato quella strada pretenziosa. Non ci sono i 42 gradi di ieri pomeriggio, ma il sole picchia duro anche oggi. Debbo anche biasimare la mia cattiva memoria, perché ricordavo che Grasse si trovasse ad un'altitudine non superiore ai 100 metri. Invece il centro storico è a quota 300, e quindi gli ultimi 4 km sono inaspettatamente (per lo smemorato) tutti in salita. Grasse è il tipico borgo da entroterra ligure. In Liguria c'è n'è di più belli, e sicuramente meno affollati. È un po' l'equivalente di San Marino per la riviera adriatica. Nemmeno da Grasse a Cannes ho la soddisfazione di una discesa costante, un paio di strappetti me li becco ancora. Per non parlare, riavvicinandosi alla costa, dei soliti odiosi spartitraffico. Cannes è il tipico posto in cui vado perché ci capito, ma per il quale non farei mai un viaggio. È un luogo senz'anima e senza storia, fatto solo per i turisti. Stasera ad un tratto ho avvistato dall'altra parte della strada una bella ragazza bionda che mi sembrava di un'altezza fuori dalla realtà. Ho attraversato apposta per passarle accanto e misurarla. Era davvero fuori scala, fra il metro e 90 e i due metri. Dieci metri più in là ho incrociato una ragazzotta che doveva essere ben poco più alta che ampia. Bionda come l'altra. Ho avuto l'impressione che qualcuno stesse giocando con l'aspect ratio della mia vista, perché in un battito di ciglia ero passato dal 4:3 al 16:9. Beh, siamo a Cannes, no? Sapete, il cinema...

 

   
   
   
   

 

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