CICLOGIRO CLODIANO 2012

30 giugno - 14 luglio, 1146 chilometri in 15 tappe

 

1. Milano - Bergamo
2. Bergamo - Mezzoldo
3. Mezzoldo - Morbegno
4. Morbegno - Sondrio
5. Sondrio - Bormio
6. Bormio - Ponte di Legno
7. Ponte di Legno - Madonna di Campiglio
8. Madonna di Campiglio - Denno
9. Denno - Lana
10. Lana - Bolzano
11. Bolzano - Trento
12. Trento - Malcesine
13. Malcesine - Mantova
14. Mantova - Cremona
15. Cremona - Milano

 

E' l'anno di un bel giro in montagna, faticoso e gustoso al tempo stesso. Il programma prevede quattro settimane e mezzo di viaggio con numerosi passi da valicare e sconfinamenti in Svizzera, Austria e Slovenia. Dato per scontato che la salute mi assista, l'unica incognita è quella meteorologica: sfidare il maltempo in montagna è come insultare Tyson sull'ascensore per vedere l'effetto che fa. Mi preoccupa molto, alla vigilia, l'avvicendarsi di ben tre anticicloni africani, che rischiano di portare un sacco di aria umida e troppo calda, con conseguenti catene di temporali difficili da spezzare. Purtroppo la mia preoccupazione si rivela legittima, e dopo una settimana di tempo instabile superata con una dose di fortuna inenarrabile nello schivare tutti, ma dico tutti i temporali, e due giorni di bel tempo, ecco arrivare un periodo disastroso, che dopo due dietro front frettolosi sulle salite del Giovo e del Nigra mi costringe a dimezzare il programma puntando sulla pianura per un dignitoso e placido ritorno all'ovile.

La grossa novità di quest'anno è la bicicletta. Dopo anni di bici italiane sono passato a un velocipede tedesco. L'acquisto è stato molto laborioso: avevo ordinato una KTM (austriaca) il 9 gennaio, ma verso la fine di aprile ancora nessuno sapeva che fine avesse fatto. Ho precipitosamente ripiegato su un piano B, scegliendo una bicicletta molto simile a quell'altra, ma probabilmente anche migliore: la Cube Kathmandu. La mia prima forcella ammortizzata, i miei primi freni idraulici, un fanale anteriore potentissimo, una scorrevolezza e una comodità assolute: anche sui viottoli di campagna sembra di andare in giro in poltrona.

Ho modificato l'assetto dei bagagli, rinunciando alla borsa centrale e destinando la sacca di sinistra al materiale fotografico e al vestiario di emergenza (una maglia di pile e una seconda maglia da bici); nella sacca di destra tutto il resto. La soluzione si è rivelata eccellente, anche perché la borsa centrale che ho lasciato a casa, da sola, pesa quasi un chilo e mezzo. Il peso complessivo dei bagagli è di 13 kg.

Per quanto riguarda la tecnologia di supporto, all'ormai irrinunciabile iPad ho affiancato un iPhone 4S, che mi ha consentito di lasciare a casa il vecchio cellulare, il TomTom da auto, la radiolina e gli itinerari cartacei. Ho adottato l'app TomTom Europa Occidentale per iPhone che si è rivelata il più delle volte piuttosto valida. In qualche caso mi è stata molto utile l'app AroundMe, soprattutto per rintracciare gli alberghi e conoscerne al tempo stesso disponibilità e prezzi.

La cosa probabilmente più bella di questo viaggio è stata la scoperta che l'Italia, o quanto meno la porzione del nostro paese che ho avuto il piacere di percorrere, si sta riempiendo di piste ciclabili, e con esse comincia a germogliare il turismo legato alla bicicletta, come mi hanno confermato alcuni albergatori.

 

 

PARTENZA

 

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