CICLOGIRO CLODIANO 2010

26 giugno - 30 luglio, 3421 chilometri in 35 tappe

 

1. Milano - Brescia
2. Brescia - Verona
3. Verona - Velo Veronese
4. Velo Veronese - Vicenza
5. Vicenza - Mogliano Veneto
6. Mogliano Veneto - Montagnana
7. Montagnana - Malalbergo (BO)
8. Malalbergo - Forlimpopoli
9. Forlimpopoli - Novafeltria
10. Novafeltria - Urbino
11. Urbino - Jesi
12. Jesi - Maestà (MC)
13. Maestà - Ascoli Piceno
14. Ascoli Piceno - Silvi Marina
15. Silvi Marina - Termoli
16. Termoli - Rodi Garganico
17. Rodi Garganico - Mattinata
18. Mattinata - Trani
19. Trani - Valenzano (BA)
20. Valenzano - Locorotondo
21. Locorotondo - Lecce
22. Lecce - Taranto
23. Taranto - Matera
24. Matera - Oppido Lucano

25. Oppido Lucano - Rapolla

26. Rapolla - Paduli (BN)
27. Paduli - Cassino
28. Cassino - Anagni
29. Anagni - Osteria Nuova (RI)
30. Osteria Nuova - Narni
31. Narni - Ponticelli (Chiusi)
32. Ponticelli - Arezzo
33. Arezzo - Gualdo (Cesena)
34. Gualdo - Castelfranco Emilia
35. Castelfranco Emilia - Milano

 

Le novità principali di quest'anno sono legate principalmente agli aspetti organizzativi, ma dipendono quasi esclusivamente da un nuovo oggetto che entra per la prima volta nel mio bagaglio. Da anni vagheggiavo la possibilità di portarmi appresso un computer molto portatile, cioè leggero e poco ingombrante, ma i cosiddetti netbook non davano nessuna garanzia di buon funzionamento, a meno di esborsi spropositati. Quello che mi serviva è uscito appena in tempo: l'iPad. L'oggetto in questione mi ha risparmiato l'abituale lungo lavoro di raccolta degli indirizzi degli alberghi e delle annotazioni turistiche, un lavoro spesso in buona parte vanificato dai cambiamenti di itinerario, che rendevano inservibile parte del materiale, lasciandomi altresì all'oscuro di ciò che mi avrebbe atteso sulla via nuova. Ho così potuto consultare la Wikipedia ogniqualvolta volessi sapere quali erano le attrazioni turistiche del luogo in cui capitavo, affidarmi alle mappe per orientarmi o per scegliere un albergo (o per sapere i prezzi delle camere prima di entrare in un hotel "sospetto"), rileggermi i resoconti dei viaggi precedenti su questo sito per favorire alcune scelte di percorso. Oltre, naturalmente, a mantenere in ogni momento i contatti col mondo e a facilitarmi il lavoro di stesura di questi miei diari, il cui testo era già pronto per la pubblicazione alla fine di ogni tappa.

La bicicletta è la stessa dell'anno scorso, una Bianchi Spillo Fusion del 2006 con guarnitura 42-32-22 e forcella rigida, ma con una nuova ruota posteriore. Perché? E' successo che quest'inverno, nel momento di recuperare il destriero per portarlo a fare il tagliando, come direbbero gli automobilisti, ho scoperto che i pedali giravano a vuoto. Si era guastata la ruota libera, per un motivo che ho ricostruito più tardi: durante il viaggio dell'anno scorso, nella tappa in cui sono passato da Troyes, ero capitato su una strada fangosa da cui avevo portato via qualche kg di palta. L'avevo tolta quasi tutta, ma il poco che è rimaso è penetrato nel meccanismo della ruota libera, e durante l'inverno, seccandosi, lo ha spaccato. E' stato necessario cambiare l'intera ruota, perché non se ne trovava una adatta agli 8 pignoni della mia Spillo. Almeno, così mi ha detto il meccanico.

Anche il ciclista è lo stesso dell'anno scorso, ma con un anno in più e con un inverno di pressoché totale inattività a causa di una frattura ad una spalla che si è procurato il 27 dicembre. Fra il mese di immobilizzazione del braccio destro, e il tempo necessario alla riabilitazione, sono arrivato alle soglie della primavera, periodo in cui ho scoperto che il tradizionale canale di collegamento con la Brianza era praticamente ostruito dai lavori per la nuova linea della metropolitana in vista dell'Expo 2015. Sicché sono partito per il Ciclogiro con un numero ridicolo di km nelle gambe, poco più di 200.

Ma ora buttiamoci sulla strada, che altrimenti si fa tardi.

 

PARTENZA

 

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