CICLOGIRO CLODIANO 2011

25 giugno - 22 luglio, 2250 chilometri in 28 tappe

 

1. Milano - Pavia
2. Pavia - Varzi
3. Varzi - Cabanne
4. Cabanne - Cinqueterre
5. Cinqueterre - Carrara
6. Carrara - Lucca
7. Lucca - Pescia
8. Pescia - Pistoia
9. Pistoia - Empoli
10. Empoli - Poggibonsi
11. Poggibonsi - Rosia
12. Rosia - Grosseto
13. Grosseto - Saturnia
14. Saturnia - Pitigliano
15. Pitigliano - Viterbo
16. Viterbo - Orvieto Scalo
17. Orvieto Scalo - Bastardo
18. Bastardo - Foligno
19. Foligno - Castelraimondo
20. Castelraimondo - Gubbio
21. Gubbio - Cortona
22. Cortona - Torrita di Siena
23. Torrita di Siena - Pienza
24. Pienza - Poggibonsi

25. Poggibonsi - Borgo a Mozzano

26. Borgo a Mozzano - Cervarezza Terme
27. Cervarezza Terme - Fidenza
28. Fidenza - Milano

 

Dopo due viaggi piuttosto tirati, avevo voglia di concedermi un ciclogiro comodo, comodo ma bello. Quindi tappe mediamente più brevi del solito, e area coperta di dimensioni ridotte, in funzione della possibilità di rimodellare in qualsiasi momento l'itinerario generale. Il progetto prevedeva 31 tappe; se sono diventate 28 è perché nel periodo di caldo feroce occorso verso metà luglio ho tagliato e ricucito un pochino, sacrificando una porzione di Marche. A malincuore, ma del resto ovunque avessi messo mano avrei rinunciato a qualcosa di bello. La preparazione atletica è stata quest'anno ancora più ridicola del solito, consistendo di due sole uscite in pianura per un totale di 110 km. Praticamente nulla. La mia Bianchi Spillo era dichiaratamente al suo ultimo Ciclogiro, e ha confermato di essere davvero stanca; in primavera ho cambiato, per la seconda volta in due anni, la ruota posteriore, che il mio meccanico di fiducia (lo è ancora?) ha fatto costruire dal suo "ruotaio di fiducia" (se la merita?). Fra la 18ma e la 19ma tappa sono partiti due raggi. Il meccanico di Matelica che me li ha sostituiti ha definito robaccia la ruota che mi è stata montata, e in definitiva un ferraccio la mia intera bici, fatto salvo il telaio. La riparazione ha retto fino alla mattina dell'ultimo giorno, quando si è di nuovo rotto un raggio. E' alle viste l'acquisto di una nuova bici. Sul versante fotografico, la novità è l'acquisizione dello zoom Nikon 24-70, un classico moderno di grandissima qualità, che ha sostituito il 35 e il 50 fissi e affiancato il 14-24 e il 70-300. Quest'anno avevo il cavetto di collegamento tra fotocamera e iPad per il trasferimento delle foto. Una gran comodità, che per esempio mi ha consentito di scoprire immediatamente se vi fosse della sporcizia sul sensore, in modo da procedere alla pulizia evitando un sacco di noiosissimo lavoro in fase di postproduzione al computer.

 

 

PARTENZA

 

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